martedì 1 febbraio 2011

La “non” vita dei levrieri


Cosa significa nascere greyhound o galgo……(uno stralcio dal sito della prima associazione in italia che si occupa di queste creature)
I greyhounds sono usati in Inghilterra, Irlanda, Spagna ed anche in altri paesi per correre nei cinodromi ed essere oggetto di scommesse. Anche se sembra strano in questi paesi le corse commerciali di cani sono molto radicate e costituiscono una importante, pare, fonte di reddito e svago.
 Il greyhound da corsa nasce in apposite “ farm” in Irlanda, una femmina solitamente partorisce 8-11 cuccioli, di questi forse 1 o 2 sopravvivono fino a 2 -3 anni; a 12-15 mesi vengono scartati i cani che non hanno interesse alla corsa o che sono troppo lenti, naturalmente questo significa che vengono uccisi, anche brutalmente. I “fortunati” vengono venduti a privati o associazioni di proprietari che li fanno correre nei cinodromi, quando il cane si fa male, e questo accade spessissimo, o diventa troppo lento, viene ucciso: se fortunato eutanizzato, spesso abbandonato o impiccato o legato alle traversine dei treni, venduto per le sperimentazioni, portato ai canili dei 7 giorni – dopo 7 giorni vengono eutanizzati – venduti per 10-20 euro ai coreani che dopo le corse se li mangiano, agli spagnoli che descriveremo tra poco. Parliamo di 30.000 cani nati in un anno, tutti registrati nello Stud book, cani fatti nascere appositamente per finire in una colossale mattanza.
Tutto questo accade in una civile nazione europea… Spesso le famiglie irlandesi che hanno un cane da corsa lo tengono in un pollaio, per loro non è un cane, e si stupiscono che ci sia qualcuno interessato alla loro sorte!
Centinaia di piccole, medie e grandi associazioni “charity” in Irlanda, Scozia e Regno Unito si occupano di salvare quanti più cani possibile, numerosissime famiglie li adottano più di uno, infatti e questo rende il tutto ancor più doloroso, sono cani magnifici, esseri gentili, riservati, dolci, puliti, silenziosi, facilissimi da gestire, dei compagni ideali….ma così poco conosciuti.
Ma passiamo alla Spagna: in questo paese, che già si distingue per i trattamenti amorevoli nei confronti dei tori, asini, pecore e capre, accadono le efferatezze più orribili nei confronti sia dei greyhounds che dei galgos. Ai primi, importati dall’Irlanda, viene riservato un orrendo cinodromo nella bella ed evoluta Barcellona. (ora chiuso )
Nel 2006 al cinodromo di Barcellona ci sono stati 800 greyhound irlandesi! Erano alloggiati in luride, buie e microscopiche baracche di latta dove d’estate crepavano di caldo e d’inverno congelavano, erano tutti malati e dopati, correvano anche feriti, nessuno riusciva ad entrare nel canile, lo staff era violento… le organizzazioni non sono riuscite a riscattarli tutti, chi si presenta viene cacciato, la stessa Anne Finch (che sin dagli anni 80 si occupa del salvataggio dei greyhounds) non può mettervi piede…
Per i galgos la vita è, se possibile, ancora più dura
I galgos sono i bellissimi e dolcissimi levrieri spagnoli: un po’ più piccoli e leggeri dei greyhounds, anche loro velocissimi ed utilizzati per la caccia alla lepre.
Anche questi per gli spagnoli non sono cani, ma macchine utilizzate per divertimento.
Gli orrori sulla sorte di questi disgraziati sono molteplici: gettati vivi nei pozzi, impiccati, trascinati dalle auto,lasciati marcire nelle perreras spagnole, abbandonati nelle campagne con le zampe appositamente rotte!
Nelle regioni più arretrate – Estremadura, Castiglia, La Mancha – in nome delle tradizioni e della Vergine Maria, alla fine della stagione di caccia il cacciatore “doc” deve eliminare il più perfidamente possibile il galgo che non lo ha ingrassato a sufficienza acchiappando lepri o che ormai è troppo vecchio.Naturalmente zero controllo nascite, zero vaccinazioni ecc.
Potrete leggere questo e tanto altro sul sito GACI (L’ASSOCIAZIONE CHE SI OCCUPA DI FAR ADOTTARE I GREYHOUND E GALGOS)

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