lunedì 3 gennaio 2011

La verità sulla "guerra" tra i cristiani e i musulmani in Egitto... .

Probabilmente pochi di voi avranno sentito parlare di Wafa Constantinel’Egiziana, una donna di 46 anni, moglie di un prete copto, che contro tutto e tutti ha annunciato fieramente di avere abbracciato l'Islam.

Questa conversione, avvenuta nel'2009, ha scosso tutto l’Egitto, soprattutto gli ambienti copti, i cui membri – “Stato dentro lo Stato” – hanno inscenato violenti proteste e attacchi contro i musulmani, dichiarando che Wafa era stata costretta a convertirsi, e denunciando dunque – con l’avallo di giornalisti poco scrupolosi – la cosiddetta islamizzazione forzata della donna !

I Copti hanno cominciato a manifestare il loro odio profondo nei confronti dell’Islam e dei Musulmani, non potendo sopportare questa conversione, che considerano come un’umiliazione suprema.

Wafa ( a proposito della "libertà religiosa" proclamata dal Papa Ratzinger)terrorizzata dalla reazione che avrebbero avuto la sua famiglia e i suoi conoscenti, ha deciso in un primo momento di non rivelare il suo Islam, e ha cominciato a praticare la religione senza rivelare il suo segreto a nessuno; "si chiudeva in camera per compiere le preghiere" ha detto la sorella di Wafa !

Dopo aver vissuto questa situazione di clandestinità per due anni, e aver addirittura compiuto per due volte di seguito il digiuno di Ramadan adducendo la scusa di dolori al ventre, sua figlia si è accorta del cambiamento della donna; Wafa, interrogata dalla giovane, ha ammesso la propria conversione e cercato di spiegarle i motivi di questa sua scelta.

Quando Wafa si è resa conto di non poter vivere così per tutta la vita,ha deciso di andarsene di casa, nonostante il dolore di perdere i suoi figli, ma per fuggire dal marito e perché sapeva di non poter vivere in pace il suo Islam.

Wafa scappa da casa ,dicendo al marito che avrebbe trascorso una vacanza in una delle case di famiglia, ad Alessandria, ma una volta laggiù è fuggita al Cairo, rifugiandosi presso una famiglia Musulmana.

Quando la famiglia si è resa conto della sua fuga e della sua conversione, ha avvertito le autorità, proponendo a Wafa di tornare, promettendole falsamente che la sua conversione sarebbe stata accettata, e le loro relazioni sarebbero ritornate serene. Wafa si è presentata all’ufficio del Ministero dell’Interno, dove le hanno chiesto se la sua conversione fosse o no forzata, e se volesse o meno tornare a vivere in famiglia.

La donna ha espresso il desiderio di rimanere a vivere con la sua nuova famiglia Musulmana, sentendosi protetta, e si è detta stupita di tutto questo clamore mediatico suscitato dalla sua conversione: “Non avrei mai immaginato che la mia storia fosse diffusa dai mass media in tutto il mondo, e che avrebbe provocato delle manifestazioni… Ci tengo a dire ad ogni cristiano: la mia conversione è il risultato di una mia libera scelta, senza aver subito alcuna pressione; conosco la mia strada, ed il mio cuore si è aperto all’Islâm, ormai da due anni, e non sono certo un’adolescente che possa farsi influenzare facilmente!”.

Così come stabilito, in palese contrasto con la Shari‘ah, dal diritto dello “Stato Egiziano”, Wafa è stata costretta a partecipare ad una riunione con dei dignitari Copti, affinché essi potessero cercare di ricondurla verso le tenebre della miscredenza; Wafa non ha smesso per tutto il tempo di ripetere di non aver subito alcuna pressione, ma i lupi, talmente umiliati, hanno deciso di spingersi più lontano…

Hanno chiesto alle autorità egiziane di consegnare loro Wafa, che prontamente l’hanno consegnata ai suoi carcerieri! Chi di voi conosce ciò che la donna ha dovuto subire durante la prigionia ?

Perché per i media occidentali è stato molto piu' importante occuparsi di Sakineh che di Wafa ?

Quel che è certo è che, stranamente, secondo quanto dichiarato dai Copti, Wafa avrebbe improvvisamente riconosciuto il suo “errore” di essere entrata nell’Islam… “riconversione” per lo meno rapida e strana!

Vi sono stati altri casi di donne Copte, sposate con dei dignitari religiosi, che sono scomparse dopo aver espresso la loro ferma intenzione di proclamare il loro Islam.

Secondo quanto riportato da alcuni giornali, le autorità egiziane, sia civili che religiose, avrebbero “vivamente consigliato” a Wafa di occultare il suo Islam, al fine di “preservare la coesione e l’unità del Paese”!

Diverse voci si sono levate al fine di conoscere il luogo di residenza di Wafa, e il suo stato di salute, ma il governo del egiziano resta muto: il potere copto è un potere a parte nella repubblica egiziana…

Il 27 febbraio dell’anno scorso, la città di Fayyûm ha vissuto 24 ore critiche sul piano sociale. Due giovani ragazze copte di 23 anni, Marianne Ayyad eTeresa Ibrahim, che avevano manifestato il desiderio di convertirsi all’Islam, sono state oggetto dell’incidente.

Per due giorni, brandendo delle croci e urlando slogans minacciosi, diverse centinaia di Copti si sono trincerati nella chiesa di Mar Guirguis (San Giorgio) chiedendo che le due giovani “cristiane”, protette dalla polizia, fossero restituite alle loro rispettive famiglie.

Marianne e Teresa, che stavano per terminare l’internato alla Facoltà di medicina, avevano infatti deciso di rivolgersi alla polizia per informarsi sulle procedure di conversione all’Islam.

Marianne ha preso la parola: “Sono ormai 3 anni che nascondiamo la nostra conversione, abbiamo memorizzato un gran numero di versetti del Corano e letto diversi libri sull’Islam, e ci siamo convinte. Abbiamo preferito aspettare di finire gli studi; dopodomani riceveremo il nostro diploma, ed ora non possiamo più pazientare; ecco perché siamo venute ad annunciare il nostro Islam, e chiediamo di essere poste sotto la protezione dello Stato. Affermiamo di esserci presentate di nostra libera volontà, soltanto la fede riempie i nostri cuori, ed abbiamo la certezza totale nella religione della Verità…”

Teresa ha proseguito: “Speriamo che non agirete nei nostri confronti come faceste con Wafa… Non abbiamo bisogno di riunioni con nessuno per consigliarci o orientarci!”

Il capo della polizia ha allora chiamato i loro genitori, per annunciare loro la decisione delle ragazze.

Infatti, nel cosiddetto “paese islamico” egiziano, il cui diritto nazionale, secondo la costituzione, è “basato sulla Shari‘ah”, la procedura di conversione dal cristianesimo all’Islam si articola in tre tappe: prima di tutto bisogna informare il più vicino posto di polizia, poi la propria famiglia, e in seguito la chiesa invia un prete, incaricato di “far riflettere” nuovamente la persona sulla sua decisione!

Le ragazze sono rimaste per due giorni al posto di polizia, non volendo rientrare a casa, terrorizzate dalla reazione dei loro genitori.

La testimonianza di padre Rofael, responsabile della chiesa di Tameya, smentisce la voce secondo cui le ragazze sarebbero state costrette a diventare Musulmane: “Si è trattato di una loro libera scelta…”.

Il vescovo di Fayum, Anba Abraham, ammette che sono stati i genitori delle giovani ad allertare la popolazione, e a riunire la gente in chiesa.

Nonostante gli stessi Copti, interrogati sulle due giovani, ammettano che le ragazze non avessero alcuna relazione sentimentale con giovani Musulmani, e che abbiano sempre avuto un comportamento esemplare, e malgrado la dichiarazione della chiesa, secondo cui le giovani hanno preso da sole l’iniziativa di cambiare religione, le proteste della popolazione, aizzata dalle famiglie, è proseguita.

Il capo della polizia, dopo varie telefonate con la capitale, e sotto la pressione dei Copti che manifestavano nelle strade, ha riconsegnato le ragazze alle loro famiglie, nonostante i loro pianti. Le ultime parole delle nostre sorelle furono: “Allah ci basta, Egli è il Migliore dei Protettori”; furono ricondotte a casa, poi un’automobile venne a prenderle per trasferirle in un luogo ignoto, allo scopo di continuare liberamente le “sedute di consiglio e d’orientamento”, dove si trova già Wafa insieme a numerose altre donne Musulmane imprigionate dai Copti!

1 commento:

  1. usciamo dall'equivoco, l'islam non è una religione, ma è solo una politica, razzista verso le donne, faccio un solo esempio su tutti, altrimenti dovrei scrivere una enciclopedia, un uomo islamico può sposare 4 donne di qualsiasi razza, raligione o paese, mentre la donna "deve" sposare 1 solo uomo è deve essere islamico. questo si chiama razzismo. L'islam è nazista visto che è scritto che tutto il mondo deve diventare islamico. Chi è l'ideatore dell'islam? Maometto, un uomo che di spirituale non aveva nulla, visto che ha sposato diverse mogli tra cui una bambina di 9 anni, era un PEDOFILO! Se una persona è contro il razzismo, il nazismo e la pedofilia, deve ripudiare l'islam, che di fatto è questo! W le persone spirituali e che predicano l'egualgianza come Jesus, Gandhi, il Dalai Lama, uomini di pace. Estirpiamo la politica oppressiva islamica..., il cancro dell'umanità.

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