mercoledì 1 giugno 2011

Rifugiati LGBT nel Regno Unito: il caso di Alvin Gahimbaze

Roma, 23 maggio 2011. La rete di ong che lavora per evitare la deportazione in Burundi del giovane gay Alvin Gahimbaze ha inviato un nuovo appello al governo del Regno Unito e, per chiederne il sostegno, alle istituzioni dell'Unione europea, all'Alto Commissario Onu per i Rifugiati e all'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani.

Alvin Gahimbaze ha 26 anni e proviene dal Burundi, da dove è fuggito con la sorella in seguito allo sterminio della sua famiglia nei conflitti etnici tra i ribelli Hutu e la minoranza Tutsi di cui fa parte, raggiungendo nel 2000 il Regno Unito dove ha richiesto asilo come rifugiato.

Risiede in Inghilterra nella cittadina di Bristol dal 2000, da quando aveva 16 anni, dove in attesa dell'asilo, ha studiato e ha costruito la sua vita con la sorella che è divenuta cittadina britannica.

Oggi, a 27 anni, Alvin non ha ancora ricevuto Asilo. Al contrario, anziché ricevere la dovuta protezione, dopo essersi visto rifiutare diverse domande d'asilo, è stato incarcerato dalle autorità britanniche presso l'Oxford Removal Centre dove vive da oltre 5 mesi, in mezzo a criminali veri e la minaccia quotidiana della deportazione: una minaccia che diviene tortura psicologica quando ogni giorno, dallo stesso carcere in cui è rinchiuso, il giovane vede deportare suoi connazionali. “Toccherà a me domani?” si chiede ogni giorno e ogni notte. Una tortura rivolta ad una persona fragile, dall'equilibrio psicologico precario, che ha manifestato più volte la necessità di urgente aiuto psicologico, tentando addirittura il suicidio. 

Alvin, infatti, non solo soffre di depressione post-traumatica a causa dei tragici eventi vissuti in gioventù in Burundi - quando i suoi genitori e altri suoi famigliari sono stati trucidati sotto i suoi occhi- ma per poter evitare l'orrore della deportazione è costretto vivere l'umiliazione e la violazione della sua intimità nel dimostrare al Governo del Regno Unito la sua natura sessuale, che tuttavia è stata già dichiarata pubblicamente con tanto di testimonianze, tra cui una lettera della sorella e del suo ex compagno, trasmesse all'UK Border Agency e alle più alte cariche istituzionali britanniche, e un'intervista pubblica rilasciata all'organizzazione per i diritti umani EveryOne Group, on line anche su youtube agli indirizzi: 

 
Senza alcuna ragione le molteplici richieste di asilo del ragazzo sono state rigettate, nonostante gli innumerevoli report delle organizzazioni umanitarie, da Amnesty a Human Rights Watch sugli abusi nei confronti delle persone LGBT in Burundi*. Se Alvin venisse deportato infatti, senza parenti o conoscenti, sarebbe abbandonato a se stesso, a un destino di discriminazioni e ad una vera e propria persecuzione per via del suo orientamento sessuale e alla sua appartenenza a una minoranza etnica ancora oggi perseguitata e sotto assedio 

Sono ormai 10 anni che Alvin vive nella totale instabilità esistenziale a causa della mancata assegnazione dell'asilo che gli spetterebbe di diritto. È rinchiuso in carcere come un criminale senza aver commesso alcun crimine. Da quando aveva 16 anni lo spettro del ritorno in Burundi lo tormenta così come l'immagine dei carnefici della sua famiglia con cui si ritroverebbe faccia a faccia se venisse deportato. Quando Alvin potrà iniziare a vivere?

Non vi è spiegazione del perché il governo britannico abbia scelto di incarcerare e stia cercando con ogni forza di deportare verso un paese ostile un giovane innocente, la cui unica colpa è quella di essere diverso. Il Regno Unito è stato nel recente passato un esempio luminoso di rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo, quale il diritto alla vita, alla libertà individuale e alla dignità, nonché alla protezione internazionale. Invece il calvario di Alvin, nonostante le voci autorevoli che si prodigano per aiutare le autorità britanniche a evitare di commettere un terribile errore, prosegue e la burocrazia, inspiegabilmente, cerca di giustificare un abuso. 

Invitiamo ancora una volta il governo del Regno Unito a considerare la condizione di profugo e perseguitato in cui si trova il giovane Alvin, per restituirgli la libertà e la possibilità di costruirsi una vita, dimenticando gli orrori e le sofferenze che hanno caratterizzato finora la sua esistenza.

  1. Cordialmente,
  2. GRUPPO EVERYONE
  3. ARCIGAY 
  4. ASSOCIAZIONE RADICALE CERTI DIRITTI
  5. CGIL NAZIONALE - SETTORE NUOVI DIRITTI 
  6. NON C'E' PACE SENZA GIUSTIZIA 


Nota: Il caso di Alvin Gahimbaze è seguito dalla Corte internazionale per diritti umani (Application no. 11494/11) ed è seguito da diverse realtà e autorità in tutto il mondo tra cui:

Everyone Group - Dario Picciau, Roberto Malini, Matteo Pegoraro (Co-presidents) - Hon. António Manuel de Oliveira Guterres - United Nations High Commissioner for Refugees - Graham Watson MEP - Liberal Democrat Member of the European Parliament for South West England and Gibraltar - LGBT South West Greens Party - Ryan Cleminson - Alan DEVE Protection Associate - United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR - London) - National Coalition Against Deportation Council (NCADC) - UNHCR - LGBT Asylum News - Turpin Millers LLP ( Solicitors) - Michael Cashman (LGBT Intergroup Chair EU Parliament) - Jean Lambert and Keith Taylor (Green Party MEP's) e altri.



*The legal situation regarding gay men in Africa.
by Avert

Anti-gay laws often contradict the constitution of African countries and their commitment to human rights. Human Rights Watch (2010, 21st May) 'Zambia: Intolerance threatens health, Rights' - African Union (1981) ‘African Charter on Human and Peoples’ Rights

Nevertheless, across the African continent a total of 36 countries out of 53 have laws, as shown below, which make homosexuality a criminal offence. Laws differ markedly both between countries and within countries. Imprisonment is the most common punishment, the term of which can vary dramatically depending on the country or even region; for example from 10 days in Eritrea to a life sentence in Sierra Leone. Other punishments include the death penalty, flogging and imprisonment with hard labour or a fine. The type of punishment and its severity is ruled in accordance with the details of an offence (e.g. public/private act, with a minor, against ‘the will’ of another person, a repeated act, whether the act involved actual intercourse or ‘gross indecency’). In countries that do not have laws against homosexuality, social stigma and discrimination still occur and in some cases men who have sex with men are still subject to arrest for crimes such as vagrancy. 




La “Campagna delle Mani Rosse”
Per impedire la deportazione di  Alvin e la sua futura persecuzione in BUrundi, EveryOne Group ha lanciato la “Campagna delle Mani Rosse”. EveryOne si appella a tutta la società civile, dalla politica al mondo dell’associazionismo, dalle ONG per i diritti umani ai semplici cittadini, fino all’Unione europea e all’Alto Commissario per i Rifugiati delle Nazioni Unite, affinché vi sia una risposta perentoria alla volontà del Regno Unito di far perseguitare i perseguitati, ordinando deportazioni illegittime di rifugiati a rischio e di fatto avvallando la persecuzione ai danni di lesbiche e gay nei propri Paesi di origine. 

Ecco tutti gli indirizzi postali, fax ed e-mail cui inviare le lettere con le impronte rosse delle nostre mani (o il logo di campagna qui sotto "Save Alvin"):





Ambasciata Britannica in Italia
Via XX Settembre 80a 00187 Roma
Fax: (0039) 06 4220 2334

UK Ministry for Immigration
Hardy House , The Street , Bethersden, Ashford, Kent TN26 3AG 
Fax: +44 (0)1233 820111 

UK Permanent Representation to the EU
Avenue d’Auderghem, 10
1040 Brussels
Fax: +44  (0)2 287 83 98

UK Prime Minister
10 Downing Street,
London, SW1A 2AA
Fax: +44 (0) 2079250918

Her Majesty The Queen
Buckingham Palace
London SW1A 1AA
E-mails:

UK Home Office
Direct Communications Unit
2 Marsham Street
London SW1P 4DF
Fax: +44 (0)20 7035 4745

UK Ministry of Justice
102 Petty France,  London, SW1H 9AJ, United Kingdom
Fax: +44 (0)20 3334 4455

UK Border Agency
Lunar House
40 Wellesley Road, Croydon, Surrey CR9 2BY
Fax: +44 (0) 800 389 8289

UK Immigration Matters
Clarendon House, Shenley Road,
Herts, WD6 1AG - United Kingdom

Oxford Removal Centre
Campsfield House
Langford Lane
Oxfordshire
OX5 1RE
Telephone & fax
Tel: +44 (0)18 6523 3600
Fax: +44 (0)18 6523 3723

EveryOne Group 
Tel: +39 334 3449180
Fax: +39 0363 220371 

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