domenica 23 gennaio 2011

Il commercio degli orrori


Pelle di serpente, artiglio di tigre, zanne di elefante…
Sembra la ricetta di una strega che sta preparando la sua pozione magica in un simpatico cartone animato.
Purtroppo non è un cartone animato ma la realtà. Una realtà fatta di persone senza scrupoli che amano dotarsi di animali esotici o peggio di parti di essi per il solo gusto di mostrarle orgogliosamente come fossero un trofeo.
Il commercio di animali esotici e di loro parti è una cosa orribile. Genera un volume d’affari addirittura superiore al commercio delle armi e secondo solo al traffico di droga.
In Italia in pochi anni sono stati importati qualcosa come quattro milioni di uccelli e più di un milione di rettili. Numeri che purtroppo aumentano a dismisura se si considerano anche le importazioni illegali che in questo campo la fanno da padrone.
Comprare un animale esotico significa sentenziare la sua condanna a morte.
Molte specie sono già a rischio estinzione altre lo diventeranno presto e il danno è enorme! Per catturare i piccoli si uccidono le madri; per catturare animali adulti si condannano i piccoli a morire di fame; tanti animali muoiono durante la cattura; altri muoiono per le ferite riportate.
Le cose non vanno meglio quando arrivano nel nostro paese. Il clima diverso e la prigionia mietono incessantemente vittime e tanti animali sono poi abbandonati perché troppo costosi da mantenere o semplicemente perché non più di moda.
Solo in Italia negli ultimi due anni sono stati più di 500 i casi di abbandono di boa, pitoni, iguana, tartarughe. Un danno per gli animali ma anche per l’ambiente.
Un danno ambientale serio è quello delle tartarughe: da anni i nostri corsi d’acqua sono invasi dalle tartarughe nordamericane (quelle con le orecchie rosse) che danneggiano la nostra tartaruga palustre perché più grandi ed aggressive. Tra le due specie si è generata una grave competizione per il cibo e per il territorio dalla quale la tartaruga europea ne esce sconfitta ed a rischio estinzione.
Mi piace pensare che tutto questo vedrà presto la parola “Fine”
Millypro

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