Pelle di serpente, artiglio di tigre, zanne di elefante…

Sembra la ricetta di una strega che sta preparando la sua pozione magica in un simpatico cartone animato.
Purtroppo non è un cartone animato ma la realtà. Una realtà fatta di persone senza scrupoli che amano dotarsi di animali esotici o peggio di parti di essi per il solo gusto di mostrarle orgogliosamente come fossero un trofeo.
Il commercio di animali esotici e di loro parti è una cosa orribile. Genera un volume d’affari addirittura superiore al commercio delle armi e secondo solo al traffico di droga.
In Italia in pochi anni sono stati importati qualcosa come quattro milioni di uccelli e più di un milione di rettili. Numeri che purtroppo aumentano a dismisura se si considerano anche le importazioni illegali che in questo campo la fanno da padrone.
Comprare un animale esotico significa sentenziare la sua condanna a morte.
Molte specie sono già a rischio estinzione altre lo diventeranno presto e il danno è enorme! Per catturare i piccoli si uccidono le madri; per catturare animali adulti si condannano i piccoli a morire di fame; tanti animali muoiono durante la cattura; altri muoiono per le ferite riportate.
Le cose non vanno meglio quando arrivano nel nostro paese. Il clima diverso e la prigionia mietono incessantemente vittime e tanti animali sono poi abbandonati perché troppo costosi da mantenere o semplicemente perché non più di moda.
Solo in Italia negli ultimi due anni sono stati più di 500 i casi di abbandono di boa, pitoni, iguana, tartarughe. Un danno per gli animali ma anche per l’ambiente.
Un danno ambientale serio è quello delle tartarughe: da anni i nostri corsi d’acqua sono invasi dalle tartarughe nordamericane (quelle con le orecchie rosse) che danneggiano la nostra tartaruga palustre perché più grandi ed aggressive. Tra le due specie si è generata una grave competizione per il cibo e per il territorio dalla quale la tartaruga europea ne esce sconfitta ed a rischio estinzione.
Mi piace pensare che tutto questo vedrà presto la parola “Fine”
Millypro
Fonte: www.crueltyfreewebradio.org
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