mercoledì 23 settembre 2009

CAMPAGNA PER LA RIFORMA DELLA BANCA MONDIALE


CAMPAGNA BANCA MONDIALE
CHE COSA E' E COME VA RIFORMATA LA BANCA MONDIALE
La Banca Mondiale è la banca multilaterale di sviluppo più grande al mondo, con un budget annuale di circa 30 miliardi di dollari e un mandato per la lotta alla povertà. Al suo vertice siede il Consiglio dei governatori (Board of Governors) dei 184 Paesi membri, che si riunisce una volta all'anno, in settembre/ottobre, in occasione degli Annual Meetings. Il Governatore è di norma il Ministro del Tesoro o delle Finanze di ogni singolo Paese. Subordinato al Consiglio dei Governatori c'è il consiglio dei 25 Direttori Esecutivi (Board of Executive Directors) che ha la facoltà di approvare i prestiti IBRD/IDA (destinati ai paesi a medio reddito e a quelli più poveri), i crediti IFC (destinati al settore privato) per riforme strutturali o progetti e le garanzie della MIGA (con cui la Banca copre il rischio commerciale o politico delle operazioni delle aziende private nei paesi del Sud).
La governance interna della Banca Mondiale è un aspetto centrale di criticità dell'istituzione. La distribuzione dei seggi nel suo Board rispecchia ancora gli equilibri del periodo della seconda guerra mondiale, con i paesi più poveri e le economie emergenti largamente sottorappresentati. I cinque grandi donatori (Stati Uniti, Giappone, Francia, Germania e Gran Bretagna) più la Cina, l'Arabia Saudita e la Federazione Russa sono rappresentati da un direttore esecutivo permanente, mentre gli altri seggi (ora 17 in seguito all'aggiunta di un'extra chair ai Paesi africani decisa nel corso degli ultimi incontri Annuali) rappresentano gruppi allargati di Stati, chiamati constituency, spesso sotto la guida di un governo industrializzato. Tanto per rendere l'idea, in seguito all'aggiunta di un extra chair, i governi degli 84 Paesi africani, maggiori beneficiari dei prestiti IDA, sono oggi rappresentati solo da 3 direttori esecutivi.
Il sistema di votazione utilizzato nella Banca si basa sul principio “un dollaro un voto”, ma le decisioni all'interno del Board vengono prese quasi sempre per consenso, un metodo che, in un contesto di forze istituzionali sbilanciato, va sempre a vantaggio dei Paesi ricchi o più grandi. Inoltre, la tradizione secondo cui il presidente della Banca Mondiale, anche presidente del Board dei Direttori, dal quale viene eletto, è un cittadino statunitense, è stata fortemente criticata dai governi del Sud e dalla società civile internazionale in quanto limite enorme per un'istituzione che, pur dovendo rispondere alle esigenze dei più poveri, dalla sua nascita è sempre rimasta sotto il controllo del suo donatore più grande.
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