Tensione al Ben Gurion di Tel Aviv. Imbarco rifiutato negli scali europei a molte persone. Accese proteste a Parigi.
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ROMA - Tensione all'aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv dove si attende l'arrivo di centinaia di attivisti stranieri per la manifestazione “Benvenuti in Palestina”. Reparti della polizia israeliana sono schierati oggi nelle vicinanze dell'aeroporto Nella sala arrivi dello scalo alcuni attivisti hanno esposto cartelli che inneggiavano alla manifestazione e sono stati coperti di contumelie da parte di passeggeri israeliani. La polizia è intervenuta e ha compiuto un fermo.
A Ginevra decine di passeggeri che intendevano aderire alla manifestazione sono stati costretti a restare nello scalo perchè Israele ne aveva vietato l'ingresso. Il sito web Ynet anticipa che una volta a Tel Aviv l'aereo proveniente da Ginevra sarà fatto atterrare in una pista separata.
Le autorità dell'aeroporto hanno infatti dato istruzione a due velivoli di lasciare il Terminal 3 (quello principale), per passare nel secondario Terminal 1. Secondo Ynet uno dei velivoli è il volo Alitalia proveniente da Roma, mentre il secondo è l'EasyJet arrivato da Ginevra. Le autorità sospettano che a bordo di quegli aerei ci siano decine di aderenti alla manifestazione. Sono state interrogate oltre trecento persone.
Venti di essi erano a bordo dell'aereo Alitalia da Roma mentre altri 12 passeggeri - tutti sospettati di essere attivisti - sono arrivati con il volo da Ginevra. Le autorità hanno autorizzato invece l'ingresso in Israele di diversi attivisti filopalestinesi per i quali non esiste il rischio che siano coinvolti in manifestazioni violente.
Le autorità israeliane hanno deciso l'espulsione di 69 persone arrivate all'aeroporto Ben Gurion, sospettate di essere attivisti filo palestinesi. Gli attivisti identificati sono cittadini belgi, francesi, spagnoli, tedeschi, olandesi e americani. La maggior parte delle 310 persone arrivate sono state autorizzate a proseguire il viaggio. Gli espulsi fanno tutti parte dell'iniziativa della Fly-tilla, che aveva organizzato per oggi l'arrivo per via aerea di centinaia di attivisti. L'iniziativa è scattata dopo che, su pressione israeliana, le autorità greche hanno impedito la partenza dai propri porti delle imbarcazioni della Freedom Flotilla II che dovevano cercare di violare il blocco navale imposto da Israele alla Striscia di Gaza. Le autorità israeliane si sono però attivate anche per bloccare la Fly-tilla. È stata fornita alle compagnie aeree una lista nera di 342 indesiderabili, in base alla quale è stato negato l'imbarco a 180 attivisti.
Decine di attivisti che cercavano di salire su aerei diretti verso Israele sono stati bloccati negli aeroporti europei di partenza su richiesta dello Stato ebraico. Alle compagnie aeree era stato chiarito per tempo che quei viaggiatori erano indesiderabili in Israele: ragion per cui sarebbero stati comunque fermati alla frontiera e costretti a far ritorno allo scalo di origine. Nel timore di ritardi - le compagnie aeree hanno deciso di cooperare con i responsabili israeliani alla sicurezza.
All'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi accese proteste dopo che le compagnie aeree si sono rifiutate di imbarcare gli attivisti su alcuni voli per Tel Aviv in quanto il loro nome figurava su una lista di «persone indesiderabili» compilata dal governo di Israele. I militanti sono stati evacuati dalle forze dell'ordine a inizio serata: la polizia li ha caricati, senza particolari incidenti, a bordo di un autobus. Già alle 5 una cinquantina di viaggiatori che si sono visti rifiutare l'imbarco a bordo di un volo Lufthansa per Tel Aviv, con scalo a Francoforte, hanno occupato i desk della compagnia al terminal T1. Un'ora più tardi, altri viaggiatori, che si sono visti rifiutare l'accesso su un volo dell'Alitalia, con scalo a Roma, hanno manifestato al terminal 2F. «Roissy bloccato, Lufthansa collaborazionisti!», scandivano i viaggiatori al terminal T1. I viaggiatori indesiderabili pretendono dalle compagnie il rimborso del biglietto e un documento nominativo in cui venga iscritta nero su bianco la loro messa al bando. Obiettivo? Presentare ricorso contro «questa decisione illegale», ha spiegato uno dei passeggeri.
«Abbiamo ottenuto il rimborso da Air France e Alitalia ma resteremo fin a quando le altre quattro compagnie Lufthansa, Austrian, Melev e Swiss non faranno la stessa cosa con i loro viaggiatori respinti», aveva spiegato la Zemor. Le autorità israeliane hanno inviato alle compagnie aeree una lista di 342 persone indesiderabili, avvertendole che sarebbero stati respinti a spese delle compagnie», ha detto all'agenzia France Presse la portavoce dei servizi migratori Sabine Hadad. Per ora, le «compagnie si sono rifiutate di caricare a bordo circa 200 passeggeri», ha aggiunto. Già ieri, sempre a Parigi, nove passeggeri erano stati rifiutati su un volo della compagnia ungherese Malev.
Questi sviluppi hanno destato forti rimostranze da parte dei dirigenti di decine di Ong palestinesi. Nel frattempo la protesta si estende anche agli ambienti della sinistra radicale israeliana che, in aperto contrasto con la linea del governo, ha deciso di dare un caloroso benvenuto a quegli attivisti filopalestinesi che riusciranno ad entrare in Israele, superando i filtri predisposti dai servizi di sicurezza.
A Ginevra decine di passeggeri che intendevano aderire alla manifestazione sono stati costretti a restare nello scalo perchè Israele ne aveva vietato l'ingresso. Il sito web Ynet anticipa che una volta a Tel Aviv l'aereo proveniente da Ginevra sarà fatto atterrare in una pista separata.
Le autorità dell'aeroporto hanno infatti dato istruzione a due velivoli di lasciare il Terminal 3 (quello principale), per passare nel secondario Terminal 1. Secondo Ynet uno dei velivoli è il volo Alitalia proveniente da Roma, mentre il secondo è l'EasyJet arrivato da Ginevra. Le autorità sospettano che a bordo di quegli aerei ci siano decine di aderenti alla manifestazione. Sono state interrogate oltre trecento persone.
Venti di essi erano a bordo dell'aereo Alitalia da Roma mentre altri 12 passeggeri - tutti sospettati di essere attivisti - sono arrivati con il volo da Ginevra. Le autorità hanno autorizzato invece l'ingresso in Israele di diversi attivisti filopalestinesi per i quali non esiste il rischio che siano coinvolti in manifestazioni violente.
Le autorità israeliane hanno deciso l'espulsione di 69 persone arrivate all'aeroporto Ben Gurion, sospettate di essere attivisti filo palestinesi. Gli attivisti identificati sono cittadini belgi, francesi, spagnoli, tedeschi, olandesi e americani. La maggior parte delle 310 persone arrivate sono state autorizzate a proseguire il viaggio. Gli espulsi fanno tutti parte dell'iniziativa della Fly-tilla, che aveva organizzato per oggi l'arrivo per via aerea di centinaia di attivisti. L'iniziativa è scattata dopo che, su pressione israeliana, le autorità greche hanno impedito la partenza dai propri porti delle imbarcazioni della Freedom Flotilla II che dovevano cercare di violare il blocco navale imposto da Israele alla Striscia di Gaza. Le autorità israeliane si sono però attivate anche per bloccare la Fly-tilla. È stata fornita alle compagnie aeree una lista nera di 342 indesiderabili, in base alla quale è stato negato l'imbarco a 180 attivisti.
Decine di attivisti che cercavano di salire su aerei diretti verso Israele sono stati bloccati negli aeroporti europei di partenza su richiesta dello Stato ebraico. Alle compagnie aeree era stato chiarito per tempo che quei viaggiatori erano indesiderabili in Israele: ragion per cui sarebbero stati comunque fermati alla frontiera e costretti a far ritorno allo scalo di origine. Nel timore di ritardi - le compagnie aeree hanno deciso di cooperare con i responsabili israeliani alla sicurezza.
All'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi accese proteste dopo che le compagnie aeree si sono rifiutate di imbarcare gli attivisti su alcuni voli per Tel Aviv in quanto il loro nome figurava su una lista di «persone indesiderabili» compilata dal governo di Israele. I militanti sono stati evacuati dalle forze dell'ordine a inizio serata: la polizia li ha caricati, senza particolari incidenti, a bordo di un autobus. Già alle 5 una cinquantina di viaggiatori che si sono visti rifiutare l'imbarco a bordo di un volo Lufthansa per Tel Aviv, con scalo a Francoforte, hanno occupato i desk della compagnia al terminal T1. Un'ora più tardi, altri viaggiatori, che si sono visti rifiutare l'accesso su un volo dell'Alitalia, con scalo a Roma, hanno manifestato al terminal 2F. «Roissy bloccato, Lufthansa collaborazionisti!», scandivano i viaggiatori al terminal T1. I viaggiatori indesiderabili pretendono dalle compagnie il rimborso del biglietto e un documento nominativo in cui venga iscritta nero su bianco la loro messa al bando. Obiettivo? Presentare ricorso contro «questa decisione illegale», ha spiegato uno dei passeggeri.
«Abbiamo ottenuto il rimborso da Air France e Alitalia ma resteremo fin a quando le altre quattro compagnie Lufthansa, Austrian, Melev e Swiss non faranno la stessa cosa con i loro viaggiatori respinti», aveva spiegato la Zemor. Le autorità israeliane hanno inviato alle compagnie aeree una lista di 342 persone indesiderabili, avvertendole che sarebbero stati respinti a spese delle compagnie», ha detto all'agenzia France Presse la portavoce dei servizi migratori Sabine Hadad. Per ora, le «compagnie si sono rifiutate di caricare a bordo circa 200 passeggeri», ha aggiunto. Già ieri, sempre a Parigi, nove passeggeri erano stati rifiutati su un volo della compagnia ungherese Malev.
Questi sviluppi hanno destato forti rimostranze da parte dei dirigenti di decine di Ong palestinesi. Nel frattempo la protesta si estende anche agli ambienti della sinistra radicale israeliana che, in aperto contrasto con la linea del governo, ha deciso di dare un caloroso benvenuto a quegli attivisti filopalestinesi che riusciranno ad entrare in Israele, superando i filtri predisposti dai servizi di sicurezza.
Fonte: www.ilmessaggero.it
8 Luglio 2011
8 Luglio 2011
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