mercoledì 5 gennaio 2011

Pena di morte nel mondo

Fonte: http://www.nessunotocchicaino.it/


IRAN: OTTO IMPICCAGIONI
3 gennaio 2011: otto persone sono state impiccate in due diverse città iraniane. Secondo i dispacci di numerose agenzie, sette persone non identificate sono state giustiziate all’alba nel carcere di Kermanshah. Secondo i resoconti che hanno riportato le parole del procuratore generale di Kermanshah, Mojtaba Maleki, tutti i giustiziati erano stati condannati per reati legati alla droga. Secondo il sito web Zahedan press, un altro uomo è stato impiccato la mattina presto nella prigione di Zahedan. Identificato come Bahman Rigi, era stato condannato come Mohareb per aver ucciso a colpi d’arma da fuoco quattro persone nel 2008, ha reso noto l’ufficio stampa della magistratura di Zahedan. (Fonti: Iran Human Rights, 03/01/2011)




YEMEN: SOMALO CONDANNATO A MORTE PER DROGA
2 gennaio 2011:
 un cittadino somalo è stato condannato a morte nello Yemen per traffico di droga

Si tratta di Ali Yousuf Ibrahim, che un tribunale della provincia di Hadramout ha riconosciuto colpevole di traffico di droga e resistenza alle forze di polizia.
L’uomo era stato arrestato nel giugno 2009 e trovato in possesso di 180 dosi che aveva introdotto nel Paese. (Fonti: Yemen Post, 02/01/201
CINA: UIGURA CONDANNATA A MORTE
30 dicembre 2010: una ragazza uigura di 19 anni è stata condannata a morte in Cina in relazione alle violenze etniche del 2009 nella provincia dello Xinjiang, rende noto l’emittente Radio Free Asia, che riporta le parole di una compagna di università della giovane.
La condanna capitale emessa nei confronti di Pezilet Ekber – è scritto nella lettera della compagna - è stata sospesa per due anni ed è giunta a seguito del processo svoltosi nell’aprile 2010 in cui Pezilet è stata accusata di partecipazione agli scontri che provocarono la morte di centinaia di persone.
“Nessuno sa perché Pezilet Ekber abbia ricevuto una condanna così pesante se si esclude il “coinvolgimento in violenze”, dal momento che il processo è avvenuto in segreto e che i suoi genitori sono stati informati solo della condanna”, ha scritto la compagna, che chiede l’anonimato.
“Dopo il processo, i genitori sono stati avvertiti di mantenere il silenzio e di non comunicare a nessuno il contenuto della sentenza”, è scritto.
Quando scoppiarono gli scontri, Pezilet si era appena iscritta al corso di lingua russa presso l’Università dello Xinjiang ad Urumqi, capoluogo della Regione Autonoma Uigura dello Xinjiang.
All’epoca degli scontri la ragazza aveva temporaneamente sospeso gli studi a causa delle difficoltà economiche della sua famiglia ed aveva iniziato a lavorare per un commerciante cinese di etnia Han nel Grand Bazaar come interprete e venditrice.
Il Grand Bazaar di Urumqi è stato uno dei luoghi in cui si svolsero dimostrazioni e violenze il 5 luglio 2009, che provocarono circa 200 morti.
Pezilet fu arrestata due mesi dopo, mentre faceva visita ai propri genitori nella città di Suydung, nella contea di Qorghas (in cinese, Huocheng), nella prefettura di Ili.
Nella lettera, la compagna scrive di essersi incontrata con lei il 4 luglio 2009, e che Pezilet non aveva alcuna intenzione di partecipare alle manifestazioni del giorno seguente.
In base a notizie ufficiali, Pezilet è la seconda donna a ricevere la condanna a morte a seguito degli scontri di Urumqi, dal momento che nel gennaio 2010 Hayrinsa Sawut, 20 anni, è stata giustiziata con l’accusa di aver commesso degli omicidi. (Fonti: Radio Free Asia, 30/12/2010)

GIAPPONE: RECORD DI PRESENZE NEL BRACCIO DELLA MORTE
27 dicembre 2010: sono attualmente 111 i prigionieri nel braccio della morte in Giappone, un record dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, in base al Ministero della Giustizia nipponico.
La cifra include i nove detenuti la cui condanna a morte è stata confermata nel 2010, anno in cui sono state due le impiccagioni effettuate nel Paese.
E’ la prima volta che il numero dei prigionieri nel braccio della morte alla fine dell’anno oltrepassa quota 110, mentre il precedente record era stato di 107 alla fine del 2007. (Fonti: Mainichi, 27/12/2010)













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